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MARTINA MATTE CAMPANELLI

Ho incontrato la Danza Orientale a 16 anni, dopo un percorso attraverso svariati tipi di danza. Fino a quel momento, l'hip hop in tutte le sue forme era lo stile che forse sentivo più affine, anche se mi sentivo incompleta.

La scoperta della Danza Orientale fu amore puro, avevo forse trovato uno dei tasselli che mancava...

Subito dopo, un'altra rivelazione per me: la Tribal Fusion e la Tribal bellydance.

Da lì un nuovo inizio, una crescita personale: lo studio di entrambi gli stili con maestri nazionali e internazionali, tra cui Anasma, colei a cui mi ispiro maggiormente e con cui ho avuto il piacere di condividere momenti importanti per il mio cammino artistico. La mia danza è composta da un impronta che proviene dagli anni di studio con Francesca Pedretti, che seguo dai miei primi passi nella Danza Orientale, che con il suo unico stile di fusione dalla Danza Orientale Moderna alla Tribal Fusion e alla Tribalbellydance Emozionale® mi ha insegnato a narrare con il corpo e ad essere sempre aperta nei confronti delle sperimentazioni.

Insegno Tribal BellyDance e Danza Orientale con il mio stile personale, amo portare avanti e trasmettere queste splendide forme d'arte.

Faccio parte della compagnia professionale De Nova Luce dal 2011, diretta da Francesca Pedretti, con la quale ho avuto la possibilità di esibirmi in molte città importanti come New York, Parigi e Roma. Viaggiare con la compagnia ha arricchito il mio bagaglio di danzatrice, trovando sempre occasioni diverse per potermi mettere alla prova e cimentarmi in nuove sfumature: da qui la crezione del mio stile personale, fatto di contrazioni, slowmotion, wave (onde) ed emozioni.

Mi sono impegnata per capire e studiare queste tecniche così lontane e allo stesso tempo vicine alla Tribal fusion, ma solo dopo un percorso ho creato il mio punto d'incontro. Ho imparato a usare il popping e le sue contrazioni per rafforzare i sinuosi movimenti della Tribal, fondo le wave con i cammelli e i cerchi della Danza Orientale usando ogni parte del corpo, uso la femminilità e la morbidezza sempre della Danza Orientale per fermare il tempo con lo slowmotion, senza mai dimenticarmi dell'energia e della storia che sto danzando.

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